lunedì 7 novembre 2011

Vita e miracoli di San Giuseppe da Copertino descritti da Giuseppe Ignazio Montanari in un libro a cura di Luca Nolasco (Lupo editore)





















Estratto della prefazione al libro di Alessandro La Porta: ‘Il libro rappresenta ancora oggi un punto fermo nella tradizione biobibliografica giuseppina, che ha avuto di secolo in secolo i suoi campioni. Questo ne giustifica la riproposizione al pubblico più moderno e spregiudicato attraverso la ristampa fotomeccanica, l’unica affidabile quando si voglia restituire l’autentica voce dell’autore, a distanza di poco più di 150 anni. La Vita di San Giuseppe da Copertino terminata e data alle stampe nel 1851 tocca troppo da vicino il cuore dell’autore ed è infatti partecipata e, si direbbe, sofferta ad ogni pagina, quasi come un’autobiografia ). La compartecipazione del Santo è auspicata, quasi pretesa, e la giustificazione dell’operazione culturale, apparentemente inutile dopo una lunga serie di biografie tra cui primeggiano quelle di Nuti, Bernino, Pastrovicchi (si vedano le pagine Al pio lettore), E’ nella simbiosi con lui, nell’apparentamento di due vite quasi parallele, almeno nelle prove. La tragedia di Giuseppe Desa si dipana nel segno dell’imitazione di Cristo, e nel segno del suo nume tutelare Giuseppe va intesa l’esperienza personale di Montanari. D’altra parte l’imitazione dell’inimitabile è quanto mai evidente a proposito dei rapimenti, dei voli, delle mancanze del copertinese, a confronto dei quali ciascuno si perde, entra in crisi, resta confuso: non vi è qui spiegazione logica che regga tranne un credo incondizionato, e la particolarità del misticismo di San Giuseppe (ma solo per la mentalit? occidentale). Il problema principale di questa vita controcorrente è affrontato e risolto nel grande oceano della fede, cui Montanari si abbandona al seguito del suo santo?

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